Il cambiamento sarà la parte più concreta della dissoluzione che la società ha vissuto. Siamo passati dal modificare le nostre abitudini allo stare fermi. Ci accingiamo a muoverci con la paura che rimane ferma a guardaci dalla finestra, sapendo che potrebbe entrare, smuovendo la fisicità di un corpo che è mortale. 

Abbiamo scoperto di essere fragili sempre alla ricerca di certezze e l’eternità è una costante che non esiste. 

Abbiamo scoperto che non abbiamo conquistato il mondo ma lo abbiamo divorato. Lo abbiamo ingurgitato con la foga di chi non sa nemmeno gustare i sapori. Abbiamo scoperto che godere di un tramonto è importante per sentirci appagati. 

Ognuno vivrà la fase della ripartenza in modo diverso. Ognuno si affaccerà all’esterno avendo emozioni diverse. Sentiremo il mondo tornare ad espandersi mentre il giorno prima si era rimpicciolito riprendendosi gli spazi essenziali del vivere. Dovremmo convivere con cambiamenti costanti ed imprecisi. 

La verità è che la vita chiama la vita. Siamo esseri viventi prima che mortali. Cambiamo un po’ ogni giorno e ci rintaniamo in piccole certezze per sfuggire all’ineluttabilità del destino. 

Il cambiamento sarà la parte attiva ed attivante che va contro ogni staticità. Saremo foglie di  stagioni annunciate che un giorno appassiranno. Ciò, però, non ci impedisce di cercare la felicità, di prendere quella parte di piacere a cui abbiamo diritto. Abbiamo il diritto di essere felici, di costruire un’esistenza che sia la quinta essenza di una terra trasparente ed inesplorata in cui il piacere è la forma indefinita ed eterea di un’eternità circoscritta in anni. 

Cosa siamo noi se non animali impauriti e sociali? 

L’adattabilità è il tratto che contraddistingue la sopravvivenza, è il modo in cui diciamo a noi stessi: “io voglio esserci”. Ci siamo adattati alla cattività di un lockdown costruendo una comfort zone. Abbiamo abbandonato ogni abitudine e ridefinito nuovi spazi. Siamo il prodotto di abitudini, è vero, ma siamo anche ben altro. Le abitudini si formano e sparisco con il trascorre dei giorni. Dovremmo riadattarci, riequilibrarci ad uno stile di vita nuovo. I nostri pensieri e le nostre emozioni dovranno essere la base concreta dell’adattamento. Tutto muta e tutto si muove, niente rimane veramente eterno.

Cambiamento e adattabilità

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