
Che stranezza è la vita. È un palcoscenico immenso, un teatro infinito di emozioni e di pensieri, di sensazioni sottili che si assomigliamo mentre siamo protagonisti.
Spesso ci dimentichiamo di essere gli attori indiscussi della nostra vita, ci perdiamo in piccole sconfitte, in ricordi spiacevi, in esperienza poco soddisfacenti o in un rimandare continuo che non ha ragione di esistere.
A volte ci obnubiliamo dentro emozioni spiacevoli che scavano dentro creando cunicoli infiniti dai contorni tetri. Eppure la vita è un dipinto enorme dai colori variopinti.
Ogni pugile professionista conosce la saggezza della sconfitta, sa che è un fluire leggero e momentaneo. Possiede il senso pratico di come un gancio che porta al tappeto possa essere lo scacco matto di una forza che si rigenera in nome di una caduta che potrà portare verso una nuova conquista.
Si apprende cadendo e, soprattutto, non stando fermi.